Re: Re:
Alessio (7K21230421), 27/02/2024 09:29:
Pure i miei sono assurdi.
Saremo assurde noi come persone😁
A me la influenzano, nel senso che effettivamente mi cambiano l'umore, devo dire che il più delle volte in meglio.
Mi piace sognare, la vivo a tutti gli effetti come una seconda vita parallela a quella cosciente.
Idem, come ho scritto ancora, a me piace dormire e sognare, faccio sempre sogni strani e assurdi tramite i quali passo il tempo e "visito" altri mondi.
Poi quando mi sveglio, dopo un po' mi dico "e va beh... alziamoci e diamo inizio ad una nuova giornata di merda".
Tornando alla discussione, un sogno "premonitore" mi capitò anni fa ( era il 2007 ), anche se io credo poco o nulla a fenomeni "extrasensoriali", però in quel caso la cosa mi colpì.
Lo trascrissi quasi sotto forma di racconto e ve lo lascio così come lo avevo descritto all'epoca.
"Sabato mattina mi trovavo al supermercato.
Nel gironzolare tra un corridoio e l'altro mi sorprendo nell'imbattermi in mio zio ( fratello di mia madre ) e mio cugino.
Mi sorprende perchè solitamente non capita di incontrarli..
Sono vestiti con un elegante completo nero, come fossero a presenziare ad un importante appuntamento, e intuisco altri parenti nei dintorni..
Mi sorprende anche il fatto di vedere lo zio in salute e fuori dall'ospedale, nel quale era ricoverato fino a poco prima.
Glielo dico : "ti trovo bene, hai tutto un altro aspetto, non sembra nemmeno che sei stato in ospedale", e così dicendo lo abbraccio e lo saluto.
Mentre mi allontano suona il telefono.. non il cellulare, il telefono di casa..
Mi sveglio, mi alzo a fatica e vado a rispondere : è la zia, e appena la sento intuisco.. mi da la notizia della morte dello zio..
Gelo. Ma il carattere chiuso e introverso con il quale lotto da una vita non mi fa uscire che un freddo "ah.."
Il sabato precedente ero stato a trovarlo, lo zio, all'ospedale : nonostante la malattia ( distrutto principalmente da una vita da fumatore ) appariva ancora, a tratti, con il solito sorriso un po' ironico che ricordavo da sempre.
Il pomeriggio, freddo e piovoso, sono poi andato a salutarlo alla camera ardente : indossava un completo nero, somigliante a quello che avevo sognato il mattino, e in effetti, come nel sogno, c'erano parenti attorno, riuniti in un importante ma triste appuntamento. Il sogno me l'aveva restituito, nell'immagine, nell'aspetto salutare con il quale lo ricordavo. Perfetto e inappuntabile anche per l'ultimo appuntamento : il proprio.
Per la depressione che da tempo mi sta colpendo sempre più profondamente era l'ideale un avvenimento di questo tipo...
Questa mattina il funerale.
Alla camera ardente l'ho guardato ancora, irreale nella sua immobilità. Mia zia, fino a quel momento composta e contenuta, poco prima che la bara venisse chiusa ha ceduto all'emozione : abbracciando e baciando la salma è esplosa in un pianto disperato, ben conscia che, dopo una vita insieme, quelli erano gli ultimi istanti nei quali avrebbe visto il suo viso.
Anche a me, in quel momento, e dopo, durante la tumulazione, sono scese lacrime lungo il viso.
Lo zio non era mai stato molto presente nella mia vita, negli ultimi anni men che meno, ma rimaneva una di quelle icone che ricordi sempre immutabili fin da bambino, e all'improvviso quell'icona sparisce..
Addio zio, da un nipote "invisibile" che non ha mai saputo affrontare la vita con il sorriso e l'ottimismo che sempre ti ho visto sul viso, vero o di circostanza che fosse."