Re:
Stelin (VS0R230626), 01/11/2023 18:06:
Turibio, qui puoi raccontare quel che desideri :-)
Tanti e tanti anni fa, in un Paese lontano lontano... ci sono dei problemucci da sistemare.
La ditta mi manda lì per qualche giorno, alloggiato in un buon hotel.
Vicino all'hotel c'è un piccolo cinema, che ha in cartellone un film in lingua originale: "Carne trémula" di Pedro Almodóvar. Io, allora trentenne, che vorrei imparare un po' di spagnolo, mi riprometto di andarlo a vedere, se non esco troppo tardi dal lavoro.
Infatti una sera si danno le condizioni. Entro, e nella sala chi trovo? Gabriella, una collega poco più grande di me, che appartiene a un'altra unit della stessa mia ditta. L'avevo vista mesi prima in una riunione. Ci conosciamo poco.
Gabriella è una donna intelligente, sensibile e coraggiosa. Ha una disabilità che la costringe su una sedia a rotelle. Per lei è più difficile che per gli altri, ma con la sua forza di volontà riesce ad essere indipendente, viaggiare e ricevere incarichi di responsabilità.
Nella sua unit e nella sua cittadina la conoscono tutti, è molto benvoluta. Tutti i colleghi la trattano con gentilezza e la aiutano quando ha bisogno. Guai se dovesse succederle qualcosa. Formano intorno a lei un guscio protettivo.
Un guscio che però, a volte, la soffoca un po'. Tutti sanno di lei e delle sue vicissitudini. Lei a volte vorrebbe avere la libertà di fare ciò che le pare, in un posto dove nessuno la conosce.
Era proprio quello che stava facendo quella sera, però sono apparso io. Noto subito che è imbarazzata, si sente come scoperta nell'andare a vedere un film dal titolo un po' osato.
Io cerco subito di sdrammatizzare e non farla sentire a disagio, di comunicarle che non c'è niente di male. Anch'io sto facendo lo stesso, non c'è nulla di cui si debba vergognare.
Vediamo il film seduti fianco a fianco. Poi l'accompagno all'hotel, lo stesso dove sono alloggiato io.
Arrivati alla sua camera mi invita a entrare. Apre il frigorifero e comincia a offrirmi specialità della sua terra, di tutto e di più. È così gentile. Parliamo di tante cose. Il ghiaccio è rotto.
E dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto... mi dice che io e lei potremmo fare una cosa...
Capisco al volo. Non me l'aspettavo e mi assalgono mille dubbi. A trent'anni ero ancora vergine, mai avuto una fidanzata, mai toccato una tetta, sempre rifiutato da tutte le ragazze che avevo tentato di approcciare. Forse sbagliavo io qualcosa, forse erano loro ad essere troppo sospettose o pretenziose, chissà... Fatto sta che ad esperienza sono a zero.
E poi non ci siamo ancora dati la mano, né abbracciati, né baciati, né accarezzati... passare così di colpo, da zero a cento... posso reggere tanta accelerazione?
Alla fine per paura dell'ignoto, per la tanta repressione così condizionante, che diceva che guai anche solo a vedere una donna nuda... lascio cadere il discorso e non facciamo nulla.
Peccato, davvero. Sarebbe stata la mia prima volta, e probabilmente anche la sua. Dovevo essere più ribelle da giovane, e invece lo sono di più adesso. Sono fatto un po' alla rovescia.
Potessi tornare indietro, la tratterei come una regina. La farei godere come meglio so, e che non lo dimentichi mai.