Poesie

Sulla bocca

A cosa serve un bacio sulla bocca?
Giustamente non sai come rispondere.
Indugi con la lingua finché scocca
a tratti il desiderio di confondere
con sinuose movenze alla gengiva
orgasmi naturali inevitabili.
Mastichiamo la lingua e la saliva
ottenendo consensi inconfutabili.
Rimane un po’ di me sul tuo palato.
Ancora forse senti il mio sapore.
Giura: è stato sesso, non amore.
Un atto consenziente e programmato.
Solamente saliva e fiato e morsi.
A farsi sete e acqua, a bersi a sorsi.

Marco Simonelli

Che bella, ho già sentito da qualche parte questo Simonelli ma non ricordo dove... cercherò.

dalle alpi alle ande un grido si espande
ALEBABI SEI GRANDE!!!

io non lo conoscevo ma mi questa mi ha colpito, e volevo dedicarla a voi 💕

mitica Alebabi, l´amore per se stessi è la base 😝

Nemes87, 10/03/2023 10:40:

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io non lo conoscevo ma mi questa mi ha colpito, e volevo dedicarla a voi 💕

mitica Alebabi, l´amore per se stessi è la base 😝

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erano le mitiche frasi con cui riempivo la smemoranda ai tempi delle superiori....ahahahahha

Che meraviglia il bacio😍



( sulla mia smemoranda c' erano testi di canzoni, dediche, cazzi disegnati, frasi senza senso, compleanni e pensieri profondi😂)

L

DAMMI MILLE BACI
– Catullo –

Dammi mille baci, poi cento
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci, essere tanto felici.

La mia preferita di Catullo è e rimane questa 😍

Miser Catulle, desinas ineptire,
Et quod vides perisse perditum ducas.
Fulsere quondam candidi tibi soles,
Cum ventitabas quo puella ducebat
Amata nobis quantum amabitur nulla.
Ibi illa multa tum iocosa fiebant,
Quae tu volebas nec puella nolebat.
Fulsere vere candidi tibi soles.
Nunc iam illa non volt; tu quoque, inpotens, noli,
Nec quae fugit sectare, nec miser vive,
Sed ostinata mente perfer, obdura,
Vale, puella, iam Catullus obdurat,
Nec te requiret nec rogabit nulla.
At tu dolebis, cum rogaberis nulla.
Scelesta, vae te; quae tibi manet vita!
Quem nunc amabis? Cuius esse diceris?
Quem basiabis? Cui labella mordebis?
At tu, Catulle, destinatus obdura.

Vero! Bella Nemes. Anche tu hai studiato il latino? A me piaceva l'ora di letteratura latina.😄

a me piaceva il professore 🤣 infatti studiavo di brutto per fare bella figura 😂

Io avevo un prof anziano ma molto simpatico devo dire!!!

Guido Guinizzelli



Voglio del ver la mea donna laudare
et assembrargli la rosa e lo geglio:
como la stella Diana splende e pare,
e ciò ch' è lassù bello a lei someglio.

Verde rivèra a lei rassembro e l' a 're,
tutti colori e fior, giallo e vermiglio,
oro ed argento e ricche gioi ' preclare;
medesmo Amor per lei raffina meglio.

Passa per via adorna e sì gentile
ch ' abassa orgoglio a cui dona salute
e fal di nostra fe' se non la crede.

E se non pò appressar omo ch' è vile;
ancor ve dico c 'ha maggior vertude:
null ' om pò mal pensar fin che la

io non ci capisco molto di poesia, devo ammetterlo, ma uno che mi piace tanto è Dino Campana 😍

L'invetriata

La sera fumosa d'estate
Dall'alta invetriata mesce chiarori nell'ombra
E mi lascia nel cuore un suggello ardente.
Ma chi ha (sul terrazzo sul fiume si accende una lampada) chi ha
A la Madonnina del Ponte chi è chi è che ha acceso la lampada? C'è
Nella stanza un odor di putredine: c'è
Nella stanza una piaga rossa languente.
Le stelle sono bottoni di madreperla e la sera si veste di velluto:
E tremola la sera fatua: è fatua la sera e tremola ma c'è,
Nel cuore della sera c'è,
Sempre una piaga rossa languente.

Dante Alighieri

"Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancillotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per pių fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi , che mai da me non fia diviso,

la bocca mi baciō tutto tremante.
Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:
quel giorno pių vi leggemmo avante ".

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l' altro pianga; sė che di pietade
io venni men cosė com ' io morisse.

( Da INFERNO, Canto V )

Matteo Maria Boiardo


Il canto de li augei de fronda in fronda
e lo odorato vento per li fiori
e lo ischiarir de ' lucidi liquori,
che rendon nostra vista piú ioconda,

son perché la Natura e il Ciel seconda
costei, che vuol che 'l mondo se inamori;
cosė di dolci voci e dolci odori
l ' aria, la terra già ripiena e l 'onda.

Dovunque e ' passi move on gira il viso,
fiamegia uno spirto si vivo d ' amore
che avanti a la stagione il caldo mena.

Al suo dolce guardare, al dolce riso
l ' erba vien verde e colorito il fiore,
e il mar se aqueta e il ciel se raserena.

Ti lascio passeggiare un po’ tra i miei pensieri
non farti spaventare dal disordine
fa parte dell’arredamento.
Troverai qualche soldatino di guardia
fanno tanto i duri, ma in fondo vogliono solo una carezza.
Ti lasceranno entrare.
Paura e ansia non le guardare
sono due prime donne
non aspettano altro che farsi belle agli occhi delle novità
prosegui pure avanti, hanno poco da raccontarti.
Appena superata la curva della speranza
diciamo tra incoscienza e (s)ragione
lì potrai affacciarti ai miei desideri.
Vedi quelli in corsivo ?
Ecco, per loro ho scelto un vestito elegante.
Di quelli proibiti ho perso la chiave.
Ma non sono in prigione.
Già che ci sei, liberami un po’ di follia.
La notte urla e straparla
non mi lascia riposare.
La malinconia è sempre a leggere in disparte
un po’ per scelta un po’ per arte.
Sì, insomma, non cercare di fare ordine
l’ultima volta mi ci sono voluti due anni di analisi
per risistemare.
Puoi fermarti quanto vuoi, o restare a dormire
ma ricordati di baciarmi gli occhi
se deciderai di uscire.

Andrew Faber

@theTightroper Va beh, stupenda. Non lo conoscevo, non mi pare... anche se lo stile mi ricorda qualcosa che non so afferrare.

TheGlitch (hE2V221203), 11/03/2023 22:05:

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@theTightroper Va beh, stupenda. Non lo conoscevo, non mi pare... anche se lo stile mi ricorda qualcosa che non so afferrare.

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Si, è stato amore a prima vista!
È così vera per me che avrei potuto e voluto scriverla io 😊

Tentai la fuga dalla macchia oscura
che esiste sul tuo corpo, e rinunciai.
Peggiore della morte fu il presagio:
La pena che mi lascino insepolto.

Bevvi tra i tuoi fianchi la follia
di non riuscire a viverti lontano:
sei l'ombra della casa dove nacqui,
la notte che mi cerca nella notte.

Soltanto in te ci sono corridoi
e nelle stanze interne odor di frutta
che dà all'oscurità la sua frescura...

Soltanto in te fioriscono i fiori.
Soltanto in te la notte è in ascolto
di ciò che senza voce m'esce dal cuore.

"Casa", David Mourão-Ferreira

Vi lascio pure io un poema, si chiama "Ho visto donne", dedicato a tutte le donne che hanno sofferto e che sono riuscite imparare dalla sofferenza e prendere il volo verso un nuovo orizzonte, costruire e rinascere 💜.


Nelle stagioni lunghe come un anno,
piene di lacrime,
di ricordi,
di delusioni,
d’angosce,
quando il giorno è cominciato già da un pezzo
per tutti
ma non per loro,
ed il tempo si trascina lungo i pensieri e le
altezze dei palazzi,
e rende eterne le panchine,
sole, bugiarde, piccole e indifese
io le ho viste
piangere
per uomini
che non le hanno mai amate,
che le hanno trattate come un passatempo
fino a che
c’erano ancora parti del loro corpo da
scoprire,
e da scavare,
e da tenere tra la lingua e i denti.

Le ho viste ceder tutto di se stesse
pur di salvar amori inesistenti,
spogliarsi gli occhi
e le mani
e il corpo
per uomini che
nel frattempo
erano già stati dentro altre menti,
e altre stanze,
e altri corpi.

Le ho viste
rincorrere
uomini
scappati di mano come palloncini,
guardar fuori dai finestrini dei treni
sperando di dimenticare con la stessa
velocità
con cui scorreva il mondo di fuori.

Le ho viste
buttar
anni e anni
dietro ad un dolore,
diventando insensibili e spaventose
come una porta chiusa dall’interno.

E poi,
improvvise come
uno scoppio,
una schiena,
una scelta,
uno scatto,
un volto,
un vento,
una luce,
una voce,
una pace,
un sogno,
un segno,
un suono,
le ho viste
ricucirsi
la pelle con aghi di angeli trapassati da
fili di seta dorata,
prender in mano la loro anima
e sfregarla
e soffiarci sotto
per accenderla come s’accendono i
fuochi e le stelle.

Le ho viste
disinfettarsi
i pensieri brutti,
gli occhi sbucciati,
gli orecchini impazziti,
la bocca sgualcita,
i seni offesi,
le mani illuse,
gli anelli intorpiditi,
le gambe invase,
i piedi impauriti
e i tacchi pieni di fango:
perché
in fondo
la vita vale più d’una ferita.

Le ho viste mettersi il rossetto come se fosse
un vestito,
tirarsi su le calze a farsi le gambe buie e belle
come fa il cielo tirando su la sera;
le ho viste sistemarsi la gonna come se fosse
il banco d’una chiesa,
sceglier orecchini e anelli come se fossero
numeri fortunati,
accarezzarsi i capelli come se fossero
vecchie fotografie;
le ho viste sceglier le parole come se fossero
un paio di scarpe,
aprir la borsa come se fosse un libro,
uscir di casa come se fossero nate
un attimo prima.

Le ho viste guardarsi attorno come se
avessero
per la prima volta
una prima volta,
camminare per strada come andando
incontro al mare,
bussar ai citofoni agitate e desiderose come
il vento;
le ho viste batter sulle porte degli ascensori
per sbloccar attese lunghe come un amore,
salir in fretta le scale di tutti i condomìni del
mondo
tese come i bordi del cielo,
i tacchi a dar martellate di felicità
per tutte le scale del mondo.

Così ho visto donne
fidarsi
di nuovo d’un uomo
e nelle sue mani metter
il loro cuore in arresto:
perché,
per quanto ci si sforzi,
un cuore guasto non puoi aggiustarlo da solo.

Alberto Carbone, Ho visto donne, volume Cuore in arresto.

"Aaah quanto vorrei anch' io scrivere poesie
d' amore..
Ma poi mi fanno bestemmiare la madonna tutto il giorno ed è subito sera" cit.

@Mielez
[QUOTE:"ed è subito sera" cit.