Re:
Mirra (cvzP230331), 26/05/2023 15:41:
Ho fatto l'associazione mentale per la prima volta ieri. Renato, fluido nel senso che amava travestirsi e non temeva i giudizi. All'epoca non so se fece scalpore, mi sembra se ne parlasse con benevolenza, forse non negli oratori, ma la stampa lo considerava un artista che aveva qualcosa da dire, e una bella voce, e la capacità di commuovere il pubblico come Mia o Marcella. Eravamo più allegri, più pronti a stupirci? Non ho mai ascoltato le sue canzoni, o meglio, le sentivo quando passavano alla radio ma era troppo "grande" rispetto a me, mi sembrava un signore un po' buffo. Sono sicura che anche oggi molte bambine trovano Damiano un signore un po' buffo. Come al solito, niente di nuovo sotto il sole, ma il pianeta sta inaridendo.
Anche la musica a mio avviso sta inaridendo. E non mi riferisco solo ai Maneskin.
Però c'è un abisso tra Zero e Damiano.
Non fosse altro che Zero canta poesie. Dovresti provare ad ascoltarlo.
Anche quando cantava le problematiche dei giovani di ieri. Non aveva bisogno di urlarle con rabbia. Le evidenziava con gentilezza e/o allegria.
Perché nel suo modo di presentarsi c'era molta allegria. Più di oggi che invece è diventato serioso e, sotto altri aspetti, più pretenzioso di un tempo.
E nella vita reale anche più "intollerante". Ma questo credo dipenda dall'età.😅
Sul fatto che le bambine trovino Damiano un signore un po' buffo, temo invece sia poco realistico. Alle bambine moderne piace il buffo. E anche l'orrido. Temo sia il nuovo concetto di "principe azzurro".
E come già detto, non mi riferisco solo ai Maneskin.🤗